La Falce Spezzata
alla Tolkien Conference “The Return of the Ring”
Loughborough Agosto 2012
di Claudio Testi
“The Return of the Ring” è stato sicuramente l’evento tolkieniano dell’anno, organizzato dal Tolkien Society presso l’università di Loughboroug (cittadina a nord di Londra) per celebrare il 75° anniversario della pubblicazione de “lo Hobbit”. La mi partecipazione a questa manifestazione è stata motivo di grande soddisfazione, sia sul piano umano che su quello culturale.
Innanzitutto il clima di amicizia e serenità che si è respirato in quei giorni è stato indimenticabile: tra la nostra rappresentanza italiana (circa 15 persone) c’era un affiatamento veramente raro sia durante le manifestazioni che alla sera, nei vari Pub che abbiamo adeguatamente esplorato.
Ma “amici” si sono pure dimostrati tanti dei professori presenti, che ci hanno trattato come studiosi loro pari con un’autenticità e immediatezza che è totalmente sconosciuta tra i docenti universitari italiani, sempre pronti a marcare le distanze da chi non ha “sulla carta” un titolo adeguato. Stare a parlare davanti a una birra con Tom Shippey di amenità varie (dal suo “odio” per la Scozia a “pettegolezzi” circa i facili costumi sessuali di una nota figura particolarmente vicina agli Inklings) o trascorrere la serata con Verlyn Flieger e il suo compagno (“vittima sacrificale” di innumerevoli convegni tolkieniani) sono cose che oggi ci appaiono normali, ma che erano semplicemente impensabili per me fino a due anni fa.
Ma molti altri noti studiosi tolkieniani (da Hoengger a Agøy, da Lewis alla Brennan-Croft) si sono dimostrati realmente interessati al nostro lavoro di studio in Italia. Tutti quanti questi “scholars” (e molti altri) sono infatti stati sempre presenti alle conferenze che abbiamo tenuto io (su “Tolkien: Christian or Pagan?”), Franco Manni (“Tolkien versus the History of Philosophy”), Roberto Arduini e Lorenzo Gammarelli.
Quest’ultimi hanno presentato ufficialmente l’edizione inglese del volume “La Falce Spezzata” [cfr. il numero precedente di Endore], fresco di stampa per la più prestigiosa collana di studi tolkienini (la Cömare Series della Walking Tree Publishers) e recepito con grande interesse, tanto che non solo sono state vendute tutti i volumi disponibili, ma molti studiosi ci hanno chiesto di autografarne la loro copia.
In generale, la mia impressione è stata che il lavoro su diversi fronti svolto in Italia dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici (di cui sono co-fondatore), Associazione Romana di Studi Tolkieniani e Endore, sia ormai all’estero ormai completamente riconosciuto e apprezzato.. Non a caso sono stato invitato a una tavola rotonda sul tema “Editing, Translating and Publishing (on) Tolkien” per presentare le tante attività realizzate in Italia in questi ultimi anni (dalla collana “Tolkien e dintorni”, al convegno internazionale del 2010 “Tolkien e la Filosofia”, dal gruppo di studio su Tolkien ala prossima conferenza di Shippey a Modena).
Dopo queste giornate stupende, il ritorno in Italia è stato davvero “traumatico”: la sensazione che ho provato è stata di passare da una nazione viva e prospera a una civiltà ormai in declino sia sul piano economico che culturale. Purtroppo in generale lo stato degli studi (e degli “studiosi”) tolkieniani in Italia non è (forse) che un riflesso di questa situazione: se paragonato a quello del “The Return of the Ring” è infatti a dir poco provinciale (si parla ancora di Tolkien di destra o sinistra, offuscandone così la sua profondità) e soprattutto isolato dal resto del mondo. Ma noi continuiamo nella via tracciata in questi anni, per rimuovere antichi steccati e cercare di rinnovare (alla luce della competenza, e non dell’appartenenza politica) questo stato di cose.