Tavola Rotonda sulla imminente serie di telefilm di Amazon sulla Seconda Era
28 febbraio 2021
[hanno partecipato alla tavola rotonda fatta online via Google Meet : Paolo Barbiano, Adriano Bernasconi, Simone Bonechi, Elena Grecchi, Franco Manni, Alberto Quagliaroli, Beppe Roncari, Filippo Rossi. Purtroppo c'è stato un errore di goffaggine tecnica e questa ottima conversazione non è stata registrata, e dunque non può essere trascritta, diversamente dalle intenzioni . Per rimediare il direttore Franco Manni ha chiesto appunti scritti ai partecipanti, ne ha ottenuto la maggior parte, e ha fatto una opera di collage avendo in mente le varie sezioni tematiche e la loro successione]
1) Se noi fossimo gli sceneggiatori della serie, quali temi sceglieremmo tra i tanti della Seconda Era per darvi tempo ed attenzione?
Beppe Roncari: Trattando la serie tv della Seconda Era, mi aspetto innanzitutto un cappello introduttivo ambientato alla fine della Prima! Il momento in cui Sauron si umilia di fronte ai Valar, in un primo tempo forse lui stesso convinto di essersi pentito di fronte alla loro maestà, come ci dice Tolkien. La distruzione del Beleriand e l’emersione nel mare della terra a forma di stella, Numenor.
Dopo questa introduzione, la serie, o meglio, le serie, finiranno probabilmente dove iniziavano i film, con la caduta di Gil-Galad e la mancata distruzione dell’Anello, preso in mano da Isildur.
Sono tre i temi principali della Seconda Era e per ciascuno dei quali mi aspetto almeno una stagione: la costruzione dei grandi Anelli degli elfi, con Sauron che si mostra come Annatar, il datore dei doni, e inganna e i fabbri di Eregion, fino alla guerra con la distruzione di Ost-in-Edhil e la fuga di Galadriel attraverso le miniere di Moria, e tutti quegli eventi.
Poi c’è il tempo della grandezza di Numenor contrapposta al dominio di Sauron della Terra di Mezzo, e qui ci vedo bene l’arrivo dei due stregoni blu, Allatar e Pallando. Farei finire la stagione, centrata sulle vicende dei Numenoreani con l’umiliazione di Sauron davanti ad Ar-Pharazon il dorato, che lo porta come prigioniero in Ovesturia, non immaginandosi ancora quale serpe sia messo in seno. Sauron qui instaura il culto di Melkor Morgoth e solo i Fedeli scampano alla distruzione di Numenor da parte di Ilúvatar, nel suo ultimo intervento in Arda, quando cambia il mondo in sferico, porta via le terre imperiture di Valinor e fa sprofondare Númenor-Atlantide nell’oceano… il lato positivo è che Sauron nella tragedia perde il proprio corpo fisico e torna a Mordor come puro spirito di malignità.
Il terzo grande tema è la prima Guerra dell’Anello, con gli elfi di Gil-Galad e i regni númenoreani fedeli in esilio di Arnor e Gondor, detenuti dai due figli di Elendil, Anarion e Isildur. E non dimentichiamoci che ci sono anche nani e draghi in questo conflitto, oltre a Esterling, Haradrim e Corsari di Umbar!
Franco Manni : Io sceglierei: A. la resistenza e la persecuzione dei Fedeli, come Elendil convince le persone e diventare fedeli e come Sauron li spia, arresta e tortura; B. I dialoghi tra Ar-Pharazon e Sauron quando egli cerca di confondergli la testa su Elfi e Valar; C. Isildur che ruba l'ultimo frutto di Nimloth prima che Sauron lo bruci; D. la caccia ai sacrifici umani tra le sotto-razze degli Uomini della terra di Mezzo.... razzismo; E . la forgiatura dei vari anelli del potere e in specifico di quegli degli elfi; F. lo interrogatorio e la tortura di Celebrimbor; G. lo incontro tra Celebrimbor e Annatar.... erano gay?; H. il culto sul Meneltarma; I. la corruzione morale attraverso le generazioni : Ar-Atanamir the Proud, Ar-Gimilzôr, Tar- palantir the Repentant, Ar-Pharazon.
Adriano Bernasconi: Organizzerei la storia con una “cornice” che si riagganci a quanto visto nei film del SdA. Il personaggio-cornice sarebbe Aragorn ad Imladris. Prima dei 20 anni infatti non conosce la sua discendenza (2951 Terza Era). Elrond lo istruisce e gli consegna i frammenti di Narsil. Conosce Arwen e se ne innamora. A Imladris sono presenti gli affreschi con le storie del passato e sicuramente libri e poi persone (elfiche) che erano vive mentre quegli eventi accadevano. E poi potrebbe incontrare anche persone come Galadriel, che potrebbe istruirlo.
All’interno di questa cornice vengono raccontate le vicende della Seconda Era.
1° stagione
forgiatura degli Aneli del Potere da parte degli artigiani Noldor istruiti da Sauron/Annatar (1500 ca.)
1590 forgiatura dei Tre Anelli degli Elfi
1600 circa: Sauron completa l’edificazione di Barad-dur e forgia l’Unico Anello nel Monte Fato. Celebrimbor, capo dei fabbri elfici, comprende l’inganno.
1693: ha inizio la Guerra tra Elfi e Sauron. I Tre Anelli vengono nascosti
1695: Invasione dell’Eriador da parte degli eserciti di Sauron.
1697: fondazione di Imladris da parte di Elrond. Le Porte di Moria vengono chiuse. Morte di Celembrimbor.
1699: assedio di Gran Burrone e Lindon
1700: Sauron viene sconfitto dall’esercito numenoreano di Tar-Minastir.
1731: Tar-Minastir diventa undicesimo sovrano di Nùmenor
1800: primi insediamenti numenoreani permanenti nella Terra di Mezzo ed inizio decadenza.
(300 anni)
2° stagione
3029-3060 ca: nascita di Amandil
3119: nasce Elendil
3209: nasce Isildur
3219: nasce Anàrion
3175: pentimento di Tar-Palantir (ventiquattresimo sovrano)
3255: Ar-Pharazon il Dorato sposa sua cugina Miriel, figlia di Tar-Palantir e ne usurpa lo scettro, diventando 25° e ultimo sovrano di Numenor. (Elendil ha 136 anni, Isildur 46 e Anarion 36)
3261: Ar-Pharazon e il suo esercito sbarcano a Umbar e sconfiggono Sauron, che viene fatto prigioniero e portato a Numenor
3262-3310: Sauron corrompe il re e tutta Numenor. Morte dell’Albero Bianco. Abbandono del monte sacro ad Eru. Erezione del Tempio di Melkor. Crescita dell’odio verso i Valar.
3318: nascita di Meneldil, quarto figlio di Anarion ed ultimo uomo nato a Numenor.
3319: Ar-Pharazon arriva ad Aman. Caduta di Numenor. Elendil e i suoi figli giungono nella Terra di Mezzo con i virgulti dell’Albero Bianco e i Palantir. Morte del corpo di Sauron.
(100 anni circa)
3° stagione
3320: fondazione di Gondor e Arnor (Reami in Esilio). Le Pietre vengono divise. Sauron torna a Mordor. Fondazione di Minas Tirith (col nome di Minas Anor) da parte di Anarion. Fondazione di Osgiliath. Fondazione di Minas Morgul (col nome di Minas Ithil) da parte di Isildur.
3429: Minas Ithil viene conquistata dai Nazgul e l’Albero Bianco dato alle fiamme da Sauron. Isildur scappa ad Arnor e Anarion difende Osgiliath dall’assedio di Sauron.
3430: formazione dell’Ultima Alleanza
3434: assedio di Barad-dur e Battaglia di Dagorlad
3440: morte di Anarion
3441: morte di Elendil e Gil-galad. Sconfitta di Sauron. Isildur si impossessa dell’Unico Anello.
(140 anni)
In particolare i nuclei tematici sono tre:
Forgiatura degli Anelli e poi creazione dell’Unico
Corruzione e caduta di Numenor
Ultima Alleanza
Mi piacerebbe in particolare vedere il personaggio di Annatar, un Sauron dall’aspetto elfico bello e piacevole, molto diverso dall’Oscuro Signore fatto di potere e violenza visto nel SdA e ne Lo Hobbit. Spero anche di vedere Gil-Galad, un personaggio importante che nella trilogia di Jackson è stato molto brevemente mostrato ma non approfondito (e neppure nominato!)
Elena Grecchi: non necessariamente la serie deve partire ricollegandosi ai film, può partire da qualsiasi punto, io personalmente non vorrei sentire la solita voce fuori campo che racconta, vorrei vedere l’azione anche perché questo non è un film, ma una serie.
Mi piacerebbe vedere la storia e la caduta di Numenor che mi era rimasta impressa, ma anche la cavalcata di Eorl il Giovane.
Filippo Rossi: Altro che Melkor Morgoth! L’allievo Sauron, vero Signore degli Anelli, ha già vinto ancora prima di combattere, vista la sua geniale strategia multipla.
Il Nostro Genio del Male asfalta gli Elfi convincendoli a costruire gli Anelli del Potere. Facendoli così passare dall’imbattibile spiritualità metafisica alla Caduta nella materialità fisica e decadente degli oggetti. Ne determina il “diminuire” e l’andarsene a Ovest, via dalla Terra di Mezzo - lasciandoci qui soli, noi semplici Mortali, sperduti a distruggere la Terra e, così senza guida elfica, a distruggere noi stessi. Il trionfo strategico è terrificante e lo stiamo pagando anche adesso.
In seguito distrugge “dall’interno” gli Alti Uomini Númenóreani, con il fondamentale bonus di rimuovere gli arrabbiatissimi Valar da Arda; allo stesso tempo, en passant, addirittura si crea tatticamente un esercito che fa un sacco di danni (i Nove Nazgûl). Cose che vedremo nella serie tv.
Lasciamo perdere che poi Sauron, come tutti i grandi Cattivi, per arrogante sete di potere si auto-condanni “allo specchio” (vedi Palpatine in Star Wars IX) commettendo lo stesso errore nel quale ha indotto gli Elfi: ossia, con l’Unico Anello Dominante, sminuirsi dalla metafisica al materialismo...
In realtà, quando induce i Priminati alla forgiatura degli Anelli ha già vinto.
E Galadriel stessa lo ammetterà, alla fine delle sue migrazioni alla ricerca del potere sulla Terra di Mezzo, dopo le sue amicizie e inimicizie con gli antichi e geniali “colleghi” elfici. Lo farà solo alla fine, di fronte a Frodo e Sam nell’episodio dello Specchio: nel Signore degli Anelli, è forse il passaggio più potente e rivelatorio dell’intero, immenso impianto narrativo tolkieniano.
Paolo Barbiano: Non mi intendo di sceneggiatura, ma vedo due filoni principali, che poi finiscono con l’intrecciarsi: la storia di Numenor da una parte e le vicende della Terra di Mezzo durante la seconda Era (meno conosciute e sviluppate dallo stesso Tolkien). Forse un’alternativa a una scansione puramente cronologica sarebbe: 1 Solo Numenor (ascesa e caduta), 2 Terra di Mezzo (Elfi, Anelli etc.), 3 Numenoreani in esilio nella TdM e ultima battaglia.
Numenor. Mi sembrerebbe importante sottolineare la parabola della civiltà numenoreana, dal principio alla fine. All’inizio della Seconda Era Numenor viene appositamente creata come una sorta di “paradiso terrestre” in tono minore, come ricompensa / dimora per gli uomini che nella prima Era avevano combattuto Melkor al fianco degli Elfi. Ci sono due “cadute” dei Numenoreani, la prima è il lento e progressivo estraniamento da Elfi e Valar dovuto a una malintesa invidia per l’immortalità, la seconda è la ribellione aperta fomentata dalle menzogne di Sauron, che porta alla distruzione dell’Isola. Analogamente c’è un’evoluzione nei rapporti con la Terra di Mezzo: all’inizio portatori di civiltà, poi tiranni e colonialisti sfruttatori. Rapporto ambiguo con gli Elfi della TdM (alleati o concorrenti?).
Il racconto della caduta finale (“Akallabeth”, vicende di Ar-Pharazon) è abbastanza sviluppato. Per quanto riguarda le epoche precedenti, l’unica storia abbastanza sviluppata, anche dal punto di vista della caratterizzazione psicologica dei personaggi, è la vicenda (tragica) di Aldarion ed Erendis (“la moglie del marinaio”). Per il resto ci sono solo scarne annotazioni annalistiche sui re di Numenor, da cui comunque si può ricavare qualcosa.
Simone Bonechi: Prima serie: dopo un prologo che mostri la fine della Prima Era e la caduta di Morgoth, la storia si incentra sulla figura di Sauron/Annatar e la forgiatura degli Anelli del Potere, con protagonista elfico Celebrimbor, da proseguirsi fino alla cattura di Sauron da parte dei Númenoreani.
Seconda serie: Sauron a Númenor, centrata sulla corruzione di un intero popolo, la persecuzione dei Fedeli e il personaggio di Ar-Pharazôn. Da concludersi col climax dell'inabissamento di Nùmeno/Atlantide
Terza serie: i Regni in Esilio, Elendil e Gil-Galad, la guerra dell'Ultima Alleanza e la caduta di Sauron, collegandosi col prologo de "La Compagnia dell'Anello". Qua i personaggi principali potrebbero essere Elendil, Gil-Galad e Cìrdan.
Filippo Rossi ci ha richiamato il fatto che dovrebbe essere Galadriel la protagonista della prima serie o delle prime due serie, che quindi seguirebbero i suoi viaggi dal Nord della Terra di Mezzo, fino ad Eregion (possibili contrasti con Celebrimbor, nipote del suo acerrimo nemico Fëanor), poi attraverso Moria e infine a Lórien, dove fonda il regno elfico.
Alberto Quagliaroli: Vanno bene i classici nodi della storia della Seconda Era: Sinking of Beleriand e War of Wrath, Lindon and Gray Heavens, downfall of Numenor, Last alliance of Elves and Nen. E le linee storiche ad esse collegate: Numenor, Kingdom of Gwaith-i-Mirdain, storia di Moria guerra con Sauron. Con qualche attenzione alla fondazione di Mordor e in particolare a come Sauron riuscì a corrompere i popoli liberi della Terra-di-Mezzo.
Comunque di materiale, ne hanno a profusione, senza dover aggiungere invenzioni non tolkieniane.
Franco Manni: Beh almeno fifty fifty per Numenor e Terra di Mezzo. Dovrebbero essere
rapide le varie fasi della lunghissima guerra di Sauron contro gli Elfi.
Un tot di tempo (poco) dovrebbe essere dedicato a flashback come quelli di Earendil, la battaglia delle Innumerevoli lacrime e la Guerra dell'Ira, Sauron al momento breve del pentimento per paura ma che cede più che al desiderio di potere cede alla paura del disonore della vergogna. Questi flashback (un po' come i flashback narrati da Galadriel all'inizio del film La Compagnia dell'Anello) darebbero il contesto, la atmosfera, la suspense, la profondità agli avvenimenti della Seconda era. Taglierei la storia di Aldarion il marinaio perché, come quella di Tom Bombadil ne Il Signore degli Anelli, per quanto bella non incide direttamente sulla storia principale, se non mi sbaglio... oppure mi sbaglio ed invece è importante, ma ne I Racconti Incompiuti è troppo lunga e stuferebbe...
Elena Grecchi: Filippo Rossi ha fatto presente che l’unica attrice confermata è l’interprete di Galadriel e quindi si può pensare che la storia che vedremo sia centrata su questo personaggio, un po’ ambiguo nel suo essere attratto dal potere e dalla storia famigliare drammatica.
Beppe Roncari: Come ho già detto prima, molto dipende da quante stagioni avremo. Almeno una per periodo, ma anche di più!
Immagino che avremo dei salti temporali. Se tutto sarà, come sembra, fondato sulla rivalità fra Galadriel e Sauron, i re númenoreani di turno scandiranno con le loro vicende il passare del tempo, perché parliamo di eventi che durano secoli!
Sono molto curioso del rapporto sottile fra le varie casate elfiche, perché per esempio Galadriel dovrebbe odiare Celebrimbor, figlio di Curufin, figlio di Feänor, a cui lei aveva negato i suoi capelli dorati! Come mai invece poi ha collaborato con lui? E che rapporto avrà in Eregion con Sauron-Annatar? E come ha conosciuto invece suo marito Celebrimbor? E la vicenda spezzacuore di sua figlia Celebrian, sposa di Elrond mezzelfo e madre di Arwen, stuprata e uccisa dagli orchi? Non so quanto spazio dedicherà la serie a queste vicende, ma di sicuro preferirei vedere queste storie piuttosto che solo episodi inventati dagli sceneggiatori e non presenti nel legendarium di Tolkien.
Paolo Barbiano: Per quanto riguarda Numenor, a quelli già ricordati aggiungerei la figura di Tar-Palantir, penultimo re di Numenor, che tenta una tardiva riforma politico-religiosa, un ritorno alla fedeltà ai Valar, che però ha poco seguito e viene annullata dopo la sua morte. Vedo che Adriano ci vede un’analogia col faraone riformatore Ekhnaton, io veramente ci ho sempre visto un parallelismo con il re biblico Giosia….
E anche aggiungerei sua figlia Tar-Miriel, che avrebbe dovuto essere la quarta regina regnante di Numenor e invece fu costretta a sposare Ar-Pharazon…
Interessante anche la figura di Amandil, padre di Elendil, che parte con una nave verso ovest, nonostante il divieto, per cercare aiuto a Valinor tentando di replicare l’impresa di Earendil, e nessuno ha più notizie di lui…
Per quanto riguarda la Terra di Mezzo, anche a me piacerebbe vedere Gil-Galad, l’ultimo Alto Re dei Noldor, personaggio abbastanza trascurato eppure affascinante. Certo, se ne parla poco e bisognerebbe inventare molto...
Aggiungerei anche Cirdan il carpentiere (l’unico elfo con la barba!), che zitto zitto se ne sta sulle coste occidentali a costruire navi elfiche fin dai tempi del Beleriand (è il primo a farlo!), ed è testimone delle vicende della Terra di Mezzo dalla prima alla quarta Era! Sarà lui tra l’altro, a regalare a Gandalf l’anello di fuoco, riconoscendolo subito come il più degno di portarlo, più del leader degli Istari, Saruman.
Simone Bonechi: In questa sezione si è parlato soprattutto dei personaggi. Io vorrei che fosse ben rappresentato il personaggio di Celebrimbor, che è emblematico della caduta degli Elfi, per il suo desiderio di conoscenza e del poter di frenare o fermare il decadimento delle cose, che lo porta a cedere alle lusinghe di Sauron e a forgiare gli Anelli, per la sua perdizione (guerra tra Sauron e gli Elfi, distruzione di Eregion, tortura e morte).
Vedo che altri hanno parlato di Ar-Pharazôn (Rossi), di sua moglie Tar-Mìriel, di Cìrdan, che ha uno degli Anelli degli Elfi e ovviamente di Sauron e della sua evoluzione dall'ingannevole Annatar all'apertamente malvagio Oscuro Signore.
Alberto Quagliaroli: Più importante per me sarebbe non eccedere con la continuità delle puntate, magari tenere qualche linea di sviluppo solo per qualche puntata, e fare qualche puntata a sé stante. Ed evitare sospensioni improvvise della serie per mancanza di audience o denaro.
3) Quali attori ed attrici proporremmo per i ruoli?
Franco Manni: su questo punto non ho granché da dire di originale ... direi di fare un bel makeup a Galadriel e Elrond per mantenere i vecchi attori Blanchett e Weaving.
Ricordo alcuni dei personaggi per i quali bisognerebbe cercare ruoli ed attori: Celebrimbor, Annatar, Galadriel, Celeborn, Alatar and Pallando, Glorfindel, Cirdan, Earendil (in un flashback , era il padre di Elros e Elrond) , Elros, Elrond, Tar- Atanamir the Proud, Ar-Gimilzôr, Tar- palantir the Repentant, Ar Pharazon, Elendil, Isildur, Gil Galad, Aldarion, Erendis, i vari Re degli Uomini che poi diventano Nazgul, i Re dei nani che ricevono i Sette Anelli, Castamir il ribelle, i Corsari di Umbar.
Ma leggo sui siti dei fan che ci saranno nuovi personaggi come nei tre film di The Hobbit: L'attore inglese Mawle, che non conosco, interpreterà il “Cattivo” principale della serie, chiamato Oren. I “Buoni” saranno un eroe – Beldor – e un'eroina, Tyra (interpretata da Kavenagh, che non conosco).
Filippo Rossi : Amazon ha già annunciato 20 membri del cast che per me, a parte Peter Mullan, sono tutti sconosciuti: Cynthia Addai-Robinson, Maxim Baldry, Ian Blackburn, Kip Chapman, Anthony Crum, Maxine Cunliffe, Trystan Gravelle, Sir Lenny Henry, Thusitha Jayasundera, Fabian McCallum, Simon Merrells, Geoff Morrell, Peter Mullan, Lloyd Owen, Augustus Prew, Peter Tait, Alex Tarrant, Leon Wadham, Benjamin Walker, and Sara Zwangobani, Markella Kavenagh.
Paolo Barbiano : Non saprei fare nomi, inutile pensare ad attori famosi (troppo costosi). Opterei per giovani attori inglesi, magari provenienti dal teatro, che mediamente sanno recitare meglio…
Alberto Quagliaroli: Non saprei.
Beppe Roncari: Sugli attori e sulle attrici non mi pronuncio, ma spero che siano attori con esperienze teatrali, per rendere al meglio la complessità psicologica presente nelle opere di Tolkien.
L’attrice che hanno scelto per Galadriel mi piace, ha il physique du role, e sono molto curioso di vedere Sauron-Annatar.
Adriano Bernasconi : Un errore che vorrei non vedere è quello del politically correct, cioè inserire minoranze (etniche, diversamente abili, razziali, di identità di genere o di orientamento sessuale) “a forza” nella narrazione, inventandosi storie incoerenti col messaggio tolkieniano pur di compiacere quelle minoranze reali nel nostro mondo.
Lo spazio per inserirle c’è (ad es. Umbar e Harad, i popoli del sud, possono essere interpretati da neri), ma io non vorrei vedere un elfo nero o un numenoreano nero. Né storie omosessuali forzate, impensabili nel testo di Tolkien.
Secondo errore che vorrei non vedere è dovuto alla fortuna di Game of Thrones. Lì c’erano tanta violenza e tanta sessualità esplicita. La violenza può esserci anche in Tolkien (in particolare la Prima Era, ma anche la Seconda, sono piene di tragedie), ma eviterei di calcare la mano sulla sessualità esplicita. Anche quella mi sembra poco in linea con lo stile dell’autore… la presenza della Tolkien Estate nel progetto Amazon mi fa almeno un po’ sperare che non vi siano “deragliamenti” a riguardo.
Alberto Quagliaroli: Hanno già tanto materiale e storie che sarebbe assolutamente inutile fare aggiunte non coerenti con i testi.
Beppe Roncari: Come per i film del Signore degli Anelli, non sopporterei lo stravolgimento psicologico dei personaggi senza chiara necessità di trama (vedi Faramir, Denethor, Vermilinguo e nello Hobbit lo sciagurato trattamento di Radagast il Bruno). Assolutamente da evitare le scelte ridicole fatte nei film dello Hobbit.
Franco Manni: Certamente dovrebbero eliminare quello 'errore della “political correctness gone crazy”, oggi chiamata anche “wokeness”, che ha già rovinato venerabili saghe come quella di Star Wars (nel sequel) e distrutto il personaggio di Wonder Woman e del Doctor Who. Ciè dovrebbero evitare di mettere attori neri e asiatici e gay etc col bilancino del “manuale Cencelli” dei democristiani di vecchia memoria, e, inoltre, evitare di rappresentare Erendis e altre donne come “più buone “ e con più spazio che quello dato agli uomini perché le “donne sono più buone e sagge” degli uomini , ed altre pazzie di questo tipo.
Un altro errore ideologico da evitare, che tradirebbe alle fondamenta la filosofia di Tolkien, è la laus temporis acti, se per caso i produttori/sceneggiatori/registi suggerissero che il primo tempo di Numenor o di Gondor fosse da rimpiangere.... No, Tolkien dice che già allo inizio vi erano semi di superbia e di dimenticanza.... e – inoltre - le sofferenze successive servono ai Numenoreani come Aragorn di diventare anche migliori moralmente di Elros o Elendil.... e così per gli Elfi soprattutto Galadriel che ha un miglioramento morale....
Un altro rischio ideologico sarebbe la idea manichea che vi sia tutto bianco o tutto nero... Invece un personaggio come Tar Palantir ci fa vedere che non era così... un altro esempio è Isildur, si potrebbe sottolineare come Isildur per quanto fedele e salvatore dell'Albero Bianco non fosse così buono rispetto nel confronto con gli Uomini del Re
Paolo Barbiano: Anch’io come altri temo il “politically correct”, e più in generale l’aggiunta di eventi e personaggi in stridente contrasto con l’opera di Tolkien, il suo stile, la sua visione del mondo. È ovvio che essendoci tanti “buchi” nella narrazione della Seconda Era, sarà necessario inventare, ma anch’io vorrei evitare personaggi sul genere di Tauriel dei film sullo Hobbit, e soprattutto vorrei evitare che divenissero centrali, a scapito di quelli genuinamente tolkieniani.…
Elena Grecchi: Vorrei sottolineare che questa è una serie e deve fare audience. Se vuole sfruttare il corridoio aperto dal Trono di Spade di sicuro ci sarà un registro comico e il sesso, forse i draghi e di sicuro i cambi repentini di storia.
Simone Bonechi: Vorrei porre l'accento sulla necessità di tenere sotto controllo il registro comico rispetto a quello epico e serio, per evitare stridenti contrasti con quello che dovrebbe essere il tono prevalente della narrazione (naturalmente dal mio punto di vista), ovvero quello epico romanzesco. Filippo Rossi ha espresso una opinione diversa, ricordando come il "comic relief" nei film affidato principalmente al duo Legolas-Gimli, abbia funzionato e sia necessario affinché la serie non risulti troppo seriosa e, alla fin fine, noiosa. Ed Elena Grecchi ha sottolineato il fatto che, essendo un prodotto da vendere, il registro comico sarà inserito senz'altro.
Filippo Rossi: Il nostro mondo, nella visione dell'autore J.R.R. Tolkien, è Arda. Il periodo in cui è realmente vissuto l’autore Tolkien è tra la Sesta e la Settima Era, quindi noi viviamo in piena Settima Era.
L’immortalità degli Elfi, dominanti per tre Ere, sotto certi aspetti pare bloccare avvenuto un forte progresso tecnologico diffuso - come può essere ritenuto quello nostro, nell’ultimo secolo della Terra. Però, l’Arte Elfica e il Potere Naturale degli Ainur sono due tipi di “magia tecnologica”, che si evolvono anche in senso bellico e industriale... quando cadono nelle mani del Nemico, ma non solo.
Nel senso del tempo e del progresso che c’è in Tolkien si capisce il suo estremo valore autoriale... E quanto altre storie ispirate, tipo Star Wars, ne ricreino in altre direzioni lo stesso, magnifico simbolismo. Ad esempio, l’uso (e sottolineo uso) della Forza è la stessa cosa della corruzione tecnologica dell’Arte Elfica, o della caduta spirituale del Potere degli Ainur. Ovviamente ci sono differenze: la Forza è tutto, anche morte - lo dice Luke Skywalker nell’Episodio VIII, Gli ultimi Jedi. L’Arte Elfica o il Potere degli Ainur sono intrinsecamente buoni e belli, corrotti dalla follia dei singoli o, soprattutto, dal Nemico.
Beppe Roncari: Il tema della morte e di come evitarla. Gli anelli servono per dare l’immortalità, anche quella degli elfi. In tal senso Galadriel e Sauron vogliono la stessa cosa, ma in modi diversi, e quindi sono perfetti per i ruoli di protagonista e antagonista.
Per gli esseri umani la morte è concreta e sempre presente, e per loro l’immortalità vuol dire semplice sopravvivenza, persino se il prezzo è diventare nazgûl, schiavi dell’Anello. Per gli elfi è legata alla Terra di Mezzo, che sbiadisce e muore intorno mentre loro rimangono sempre uguali a sé stessi, e quindi il desiderio di “imbalsamare” la realtà e fermare il tempo. Per Sauron la morte non è un problema in sé ma uno strumento di dominio sulle volontà di tutte le altre creature viventi, facendolo diventare il degno successore di Morgoth.
Franco
Manni:
Tra i messaggi da trasmettere: che il male dà sempre
autopunizioni, esiste cioè un “karma”, come nel
declino generazionale di Numenoreani.
Inoltre evidenzierei che
il compito dei buoni è duplice: uno è quello di punire
il male (ma questo di solito fallisce) e l'altro è di cercare
Altri beni Altrove!: come i Padri Pellegrini del Mayflower che
preferirono fondare nuove società in America piuttosto che
fare la guerra civile in Inghilterra e qui, per tornare a Tolkien e
alla Seconda Era, i Fedeli che fondano Gondor e Arnor anche loro
cercano Altri beni e li cercano Altrove.
Un altro messaggio è psicologico: fare vedere bene, cioè descrivere, rappresentare, dedicare tempo a, il dolore e l'intontimento dovuto al dolore dopo la perdita di persone care come era stato fatto bene da Peter Jackson dopo la caduta di Gandalf a Moria quando ci fa vedere gli latri membri della Compagnia esterrefatti, stupiti e “stupidi”, intontiti dal dolore per la morte del loro caro amico. In moltissimi film invece muoiono le persone più care ed importanti e sembra che agli eroi questo non faccia un baffo.
Alberto Quagliaroli: L’orgoglio autodistruttivo o la progressiva corruzione del male in Numenor. Armonia con la base tolkieniana. L’interessante ‘figura’ di Annatar.
Adriano Bernasconi: Un tema molto tipico della Seconda Era è quello della hybris, cioè della tracotanza. E a quello è legato il tema della Caduta. I Numenoreani, pur avendo una vita lunga (rispetto agli altri uomini della Terra di Mezzo) e pur avendo cultura e tecnologia avanzate, pur essendo così potenti che persino Sauron con l’Anello (e quindi un Sauron ben più potente di quello visto in tutto il SdA) si arrende subito al loro potere e si sottomette per paura, ecco questi Numenoreani temono la morte, vivono la loro caducità come uno scherno da parte dei Valar e di Iluvatar. E così cercano di sfidare gli déi e di conquistare Valinor. E vengono annientati.
La Caduta è qui però un tema che riguarda non solo i singoli (come Ar-Pharazon) ma un intero popolo. Vorrei che venisse resa bene la lenta ma inesorabile corruzione di una nazione, come nella Repubblica di Weimar, che elegge a proprio capo-consigliere un demone (Sauron) e che finisce per venerare il demonio (Tempio di Melkor). Vorrei vedere come vengono perseguitati coloro che non si adeguano al pensiero delle masse folli. Vorrei far vedere come anche gli innocenti, in una società del genere, periscano: penso alla povera Taur-Miriel, il cui trono viene usurpato da Ar-Pharazon, che la obbliga a sposarlo, le cambia il nome in Zimraphel, le proibisce di adorare i Valar; ella muore travolta dall’onda che distrugge Numenor proprio mentre sta raggiungendo la cima del Meneltarma… E poi vorrei che venisse mostrato come l’unico modo per sopravvivere alla pazzia di una nazione siano la fuga e l’esilio (Freud, Einstein, Brecht e tanti altri durante il Terzo Reich… Amandil, Elendil, Isildur e Anarion nei Regni in Esilio di Gondor e Arnor).
Anche gli Elfi della Terra di Mezzo hanno una loro forma di hybris ed è quella della forgiatura dei Tre Anelli per preservare la bellezza del mondo… però la imbalsamano, la cristallizzano, la rendono a-storica… e così impediscono alla storia di proseguire, al mondo di evolversi.
Simone Bonechi: La Corruzione e la Caduta sono i temi su cui ruota la storia della Seconda Era, questo si è detto un po' tutti, ed io concordo. Molti hanno messo in evidenza (Filippo Rossi, ad esempio) come gli Elfi cadano per il loro desiderio di conservare la bellezza e la purezza della natura, impedendo o ritardando il cambiamento e come questo li porti a spostarsi dall'Arte per l'arte (per così dire) alla magia/tecnica, ovvero dallo spiritualismo al materialismo, forgiando gli Anelli del Potere per intervenire direttamente sulla materia, tentando di alterare il corso delle cose, che in ultima istanza è decretato da Eru Iluvatar.
Per gli Uomini di Numenor si è sottolineato giustamente secondo me , una volta di più, come sia il desiderio di immortalità a corromperli piano piano, fino a portarli a "sfidare gli Dei". Adriano Bernasconi parla a questo proposito della "hybris" dei Númenoreani.
Altre tema giustamente sottolineato è stato quello dell'Esilio, in relazione con i Regni Númenoreani di Arnor e Gondor.
Paolo Barbiano: Molti qui hanno sottolineato il tema della “caduta” di un intero popolo, i Numenoreani. Mi colpisce il rovesciamento totale che si verifica a Numenor nel corso della sua esistenza (tutta racchiusa nella Seconda Era). Da resto fedele di quegli uomini che avevano lottato e sofferto a fianco degli elfi contro Morgoth a nemici degli elfi, ribelli ai Valar e adoratori di Morgoth stesso! (Davvero “corruptio optimi pessima”! – Ma avevano completamente dimenticato la loro origine?) Forse un aspetto di quel “pessimismo” tolkieniano per cui la Storia umana non è che una lunga serie di sconfitte, sia pure in vista di una vittoria finale…
Qui si è anche parlato della figura dei “Fedeli” e di come fossero divenuti minoranza perseguitata. In origine i “Fedeli” erano più un movimento “popolare” di dissidenti politici / tradizionalisti religiosi e i signori di Andunie (Amandil, Elendil etc.), pur simpatizzando, non ne facevano parte. Loro erano nobili imparentati con la famiglia reale, come quei lord inglesi che erano rimasti cattolici dopo la riforma protestante, ed erano tollerati perché visti come un po’ eccentrici e comunque non pericolosi. Solo verso la fine Amandil (amico di gioventù di Ar-Pharazon!) diventa protettore e punto di riferimento dei Fedeli, anche se in segreto.
Si è anche parlato del tema dell’esilio. In effetti millenni dopo la caduta di Numenor, alla fine della terza era, i Dunedain della Terra di Mezzo si consideravano e si sentivano ancora in esilio, lontani dalla loro vera patria perduta (cfr. Faramir), nonostante che, in ultima analisi, tutti gli uomini fossero originari della Terra di Mezzo (anche i Numenoreani stessi!).
Si è anche discusso della civiltà numenoreana, tanto avanzata e potente da poter sconfiggere Sauron ancora in possesso dell’Anello. I Numenoreani sembrano in effetti superiori (militarmente e tecnologicamente) agli stessi elfi della Terra di Mezzo, ma non a quelli di Valinor. Le pietre veggenti (i Palantiri) portati da Numenor da Elendil erano in realtà un dono degli elfi di Eressea.
Un tema psicologico da proporre sarebbe l’inevitabile diversità di sensibilità / interessi / scala di valori / visione del mondo tra uomini e donne, che porta distanza e conflitti anche nelle coppie più unite. È il caso di Aldarion ed Erendis, ma si potrebbe accostare alla vicenda degli Ent e delle Entesse, nel SdA, e forse in ultima analisi all’esperienza matrimoniale dello stesso Tolkien (anche se lui notoriamente non era d’accordo con la ricerca di parallelismi nella biografia dell’autore…)
Franco
Manni:
io soprattutto ricorderei ai produttori che la storia passa e cambia
e le armature e le architetture di uomini ed elfi lungo i 4.000 anni
della Seconda Era devono cambiare , anche se più negli uomini
che negli elfi.
Per la musica: non volere fare una miscela di tutti gli stili: qui non ci sono gli hobbit e dunque la musica deve essere...... più wagneriana. Sarebbe bello se ri-arruolassero Howard Shore.
Filippo Rossi: Tolkien tiene conto dello scorrere del tempo e, di conseguenza, dello sviluppo della tecnologia nella Terra di Mezzo? Sì, a modo suo, anche se Aragorn Elessar brandisce la stessa spada che fu del suo avo Elendil circa tremila anni prima - ma in tremila anni l’umanità reale passa dai carri in legno ai razzi lanciati su Marte.
L’imminente serie televisiva sulla Seconda Era della Terra di Mezzo, oltre a rafforzare questi concetti elfici, potrebbe proporre qualcos’altro, una novità figurativa e concettuale nel rappresentare il passare del tempo. Inteso come l’evoluzione (o involuzione) tecnologica nel Mondo di ispirazione tolkieniana. Il popolo di Numenor, ovvero umani “superiori” dell’antichità, potrebbero sfoggiare armi e invenzioni tecniche (senza esagerare, ad esempio archibugi, cannoni, grandi vascelli a vapore) che ne determinerebbero la superiorità anche bellica.
Insomma, un collegamento geniale al sapere sfoggiato da Saruman sulla polvere da sparo, visto nel film Le due Torri di Peter Jackson. Un po’ come l’Atlantide “steampunk” vista nel film Aquaman: memoria poi perduta di una vetusta era delle meraviglie o età dell’oro dell’Uomo. Quindi, hybris non solo legata al desiderio umano di immortalità per invidia degli Elfi, ma anche all’estrema ambizione creatrice (bomba atomica?), poi pagata con la Caduta nùmenòreana.
Alberto Quagliaroli: L’ambientazione dei luoghi dovrebbe mostrare le differenze anche con l’architettura della terza era, magari architetture sui generis per i luoghi di cui non è visto nulla nei film o nella fan art ‘seria’ tolkieniana. La continuità con le architetture della Terza Era, non dovrebbe essere eccessiva.
Interessante sarebbe rendere l’elevata tecnologia, per quanto antica, delle armi soprattutto dei Numenoreani. Nella TdM non c’è un progresso come lo intendiamo noi; le cose più antiche possono, in certi casi (non sempre, non dappertutto), essere ‘tecnologicamente’ più elevate di quelle più ‘moderne’.
Anche fra gli Elfi gli stili erano diversi e come Eregion doveva avere una fisionomia architettonica tutta sua (ricordo una illustrazione di Ost-in-Edhil, la città degli Elfi di Eregion caratterizzata dal tema del triangolo, vista, credo, in qualche modulo del gioco di ruolo M.E.R.P.).
Adriano Bernasconi: Nella trilogia di Jackson il reame di Gondor e la città di Minas Tirith erano ispirati alla Bisanzio medievale, tra lo stile romanico e quello bizantino e le vestigia classiche del passato… Numenor è, per Tolkien, ispirata al mito di Atlantide, ma poi ci sono tanti riferimenti alla cultura egizia… si pensi al nome stesso di Ar-Pharazon o al tentativo di Tar-Palantir di fare una “riforma religiosa”, similarmente a quanto fatto dal faraone “eretico” Akhenaton (cioè Amenofi IV)… o ancora alla regina Beruthiel dei Numenoreani Neri e al suo amore per i gatti…
…in ogni caso mi ispirerei all’Egitto, ma quello di epoca tolemaica, con grandi raffinatezze, evoluzione tecnologica e scientifica senza paragoni, architettura ed arte classicheggianti ma al contempo con elementi del passato faraonico… come l’uso di tombe o la conservazione dei morti…
E poi mi piacerebbe vedere il Tempio di Melkor, l’unico luogo di culto della Terra di Mezzo… anche se malvagio. Dovrebbe essere come il Pantheon di Roma, ma nella sua versione folle e megalomane, quella che Albert Speer aveva pensato per il suo progetto faraonico della Berlino del Terzo Reich, la Ruhmeshalle (“Sala della Gloria”).
Per musiche e scenografie spero che abbiano acquisito i diritti su quelle di Howard Shore (musiche) e quelle di Alan Lee e John Howe (scenografie) dalla New Line, per garantire continuità con quanto visto finora nelle altre trasposizioni. Continuità sì, ma non staticità. Ci sono nuovi luoghi ed ere diverse da raccontare, pertanto vanno bene i richiami, ma saranno diverse! Per le musiche mi immagino che il tema di Numenor possa avere qualcosa in comune con quello di Gondor. Di certo ci sarà un tema simile a quello dei Nazgul/Mordor… e magari torneranno, rielaborati i temi elfici e nanici della musica… invece non mi aspetto di trovare quello dei Hobbit e mi aspetto altri nuovi temi per altri personaggi…
Paolo Barbiano: Tolkien stesso, mi pare in una lettera, fa un paragone tra Numenor e la civiltà egizia, altrettanto millenaria… Bisogna però come dice Franco Manni, fare vedere una evoluzione di questa civiltà, nel corso dei secoli, non sempre statica e uguale a se stessa. Adriano Bernasconi ha avanzato la proposta suggestiva di prendere come modello l’Egitto tolemaico, con millenni di storia alle spalle, stratificazione e sintesi di diverse civiltà e un elevatissimo livello tecnico / culturale raggiunto.
Simone Bonechi: Vorrei sottolineare, in relazione a quanto detto anche da Filippo Rossi, come la tecnologia dei Numenoreani fosse un aspetto caratterizzante da sfruttare, in collegamento con il tema tolkieniano dell'uso della tecnologia per il dominio della materia e delle volontà altrui, per cui sarebbe molto interessante se la serie mettesse in rilievo questo aspetto della superiorità teconologica di Númenor (anche con invenzioni in stile cyber-punk, come è venuto fuori nella discussione), collegandola al tema della corruzione del popolo di Númenor, che, come è stato ricordato, da Amici degli Elfi diventano degli oppressori degli altri Uomini e dei nemici dei Primi Nati (sono state fatte analogie con i Nazisti e con gli Americani "esportatori della democrazia").
Beppe Roncari: Spero che chiamino a lavorare gli stessi scenografi, musicisti e costumisti dei film del Signore degli Anelli (NON dello Hobbit!). E sarà tutto meraviglioso.
TRIVIA
- 3,441 Years Long, So It’s Got A Lot To Work With—As, according To Tolkien Scholar And “The Lord Of The Rings” Consultant Tom Shippey, The Estate Of J.R.R. Tolkien Has Refused To Grant Amazon Permission To Film Anything Other Than The Second Age, As To Not Alter The History Of The More Fleshed Out Third Age. “But You Can Add New Characters And Ask A Lot Of Questions, Like: What Has Sauron Done In The Meantime? Where Was He After Morgoth Was Defeated? Theoretically, Amazon Can Answer These Questions By Inventing The Answers, Since Tolkien Did Not Describe It,” Shippey Explained. “But It Must Not Contradict Anything Which Tolkien Did Say. That’s What Amazon Has To Watch Out For. It Must Be Canonical, It Is Impossible To Change The Boundaries Which Tolkien Has Created. It Is Necessary To Remain ‘Tolkienian’.”
Shippey Also Revealed That there Will Be 20 Episodes in The Series’ First Season.
- In July 2018, It Was Announced That Writing Duo Jd Payne And Patrick Mckay Would Develop “The Lord Of The Rings” For Amazon, Serving As The Series’ Executive Producers And Showrunners. While It Was A Big Move Forward In Terms Of The Series’ Development, This Particular News Was A Shock, Especially Because Of The Scale Of The Series. Prior To The News, Payne And Mckay’s Imdb Pages Were Empty, Save For Their Uncredited Writing Job On “Star Trek Beyond.” But Star Trek” Producer J.J. Abrams Was Reportedly One Of A Number Of High-Profile Producers Who Recommended Payne And Mckay For The Position.
Since Then, Payne And Mckay Have Also Written The Screenplay For “Untitled Star Trek Sequel,” As Well As An Earlier Draft Of The “Flash Gordon” Feature Film, And The Upcoming “Jungle Cruise” Film Starring Dwayne “The Rock” Johnson. To The Casual Or Super Fan Observer, There Is Still Nothing Visibly Tangible Under The Duo’s Belts. But They Have Written Plenty Of Unproduced Screenplays And Have Been Writing Together Since Their High School Debate Club Days In 1997. While Fans May Not Know Payne And Mckay Yet, People In The Industry Do—And Amazon Found Their Work Strong Enough To Be Put In Charge Of Such A Major Property.
J.A. Bayona (“The Orphanage,” “Jurassic World: Fallen Kingdom”) Will Serve As Director For The Series’ First Two Episodes. He’ll Also Be Credited As An Executive Producer, Alongside His Producing Partner Belén Atienza.
In Addition To Payne, Mckay, Bayona, And Atienza, Here Is The Rest Of The Creative Team Behind Amazon’s “The Lord Of The Rings”: Executive Producers Lindsey Weber (“10 Cloverfield Lane”), Bruce Richmond (“Game Of Thrones”), Gene Kelly (“Boardwalk Empire”), And Amazon’s Former Head Of Genre Programming Sharon Tal Yguado; Writer And Executive Producer Gennifer Hutchison (“Breaking Bad”); Writer And Executive Producer Jason Cahill (“The Sopranos”); Writer And Executive Producer Justin Doble (“Stranger Things”); Consulting Producers Bryan Cogman (“Game Of Thrones”) And Stephany Folsom (“Toy Story 4”); Producer Ron Ames (“The Aviator”); Writer And Co-Producer Helen Shang (“Hannibal”); And Writing Consultant Glenise Mullins.
According To Amazon Studios Chief Jennifer Salke, The Writers Room Is “working Under Lock And Key: “They’re Already Generating Really Exciting Material. They’re Down In Santa Monica. You Have To Go Through Such Clearance, And They Have All Their Windows Taped Closed. And There’s A Security Guard That Sits Outside, And You Have To Have A Fingerprint To Get In There, Because Their Whole Board Is Up On A Thing Of The Whole Season.”