Pànta Rèi
Nel 2020 – come del resto sempre!- tutto cambia, pànta rèi. Alcune volte però i cambiamenti sono maggiormente visibili allo spettatore. Per esempi la mesta separazione tra “Endòre” e la Associazione Italiana di Studi Tolkieniani. Essa derivava da una Associazione Romana e da un Gruppo di Studio che ha prodotto tante discussioni squisitamente tolkieniane e pubblicazioni di ottimo livello. “Endòre” ne era diventata la rivista ufficiale. Purtroppo l'anno scorso sul numero 22 sono comparse due recensioni sulla traduzione di Ottavio Fatica che , pur apprezzando e lodando vari aspetti di essa, erano prevalentemente critiche. Ecco allora che il presidente della AIST ha deciso di rompere i rapporti con “Endòre”, per divergenze ideologiche troppo forti, in quanto la AIST ha prevalentemente apprezzato e, anzi, promosso la traduzione di Fatica. Dal canto nostro si può osservare che il dissenso, se educato e razionalmente argomentato, potrebbe essere tollerato; e che, inoltre, la AIST, senza farne menzione al direttore e ai collaboratori di “Endòre” aveva già cominciato a pubblicare una altra rivista tolkieniana, “I Quaderni di Arda”. Dunque, con tristezza le strade si separano, anche se rimane da parte nostra il grande apprezzamento per tutte le lodevoli iniziative della AIST nel campo tolkieniano e la nostra gratitudine per esse!
Qualcosa di simile è avvenuto all'estero e specificamente nel Regno Unito. Un gruppo di appassionati tolkieniani tra cui attori della trilogia filmica come Ian McKellen ha lanciato il “Progetto Northmoor” e cioè la sottoscrizione aperta per raccogliere denaro e comprare e ristrutturare la casa di Tolkien a Oxford e farne un museo per tutti i tolkieniani del mondo. La Tolkien Society britannica è stata invitata ad aderire, ma (leggete i particolari in “Forum” di questo numero) essa ha rifiutato, probabilmente per invidia personale in quanto la idea non è stata la loro, e, inoltre, per odio ideologico, in quanto negli ultimi anni la TS è diventata un circolo chiuso di accademici occupati citarsi reciprocamente più che Tolkien, con hauteur snobistica e attitudine intellettualistica. Tutto passa ! Pànta rèi ! Leggete infatti lo spirito morale ed intellettuale fortemente diverso che animava i membri della TS nei primi anni della sua esistenza nel dettagliato resoconto del testimone diretto Charles Noad, sempre in questo numero.
In questo 2021 due eventi tolkieniani, tra i molti altri, spiccano. In primo luogo la pubblicazione in Giugno degli scritti inediti “filosofici” di Tolkien, curati da Carl Hoestetter (vedi in “forum” su questo numero): dalla immortalità elfica e la reincarnazione ai poteri dei Valar.
In secondo luogo, la serie TV prodotta da Amazon che tutti i rumors annunciano in uscita per la fine dell'anno e che riguarderà la Seconda Era di Nùmenor e della Terra di Mezzo (vedi la Tavola Rotonda di “Endòre” in “Forum”, e l'articolo di Gianluca Meluzzi sul Lindon, la principale roccaforte elfica nella Terra di Mezzo della Seconda era, sempre su questo numero) . Questo fenomeno mediatico può farci pensare a come dopo tanti anni (il Signore degli anelli è uscito nel 1954) la creazione letteraria di Tolkien è veramente in corsa per diventare una acquisizione culturale di massa come a suo tempo accadde per le opere di Manzoni in Italia e di Dickens in Inghilterra, ed oggi per un pubblico mondiale, a causa della globalizzazione della industria e delle comunicazioni. Siccome noi siamo sicuri del valore intellettuale e morale dei messaggi provenienti dalla fiction Tolkieniana, crediamo che queste tre e forse cinque stagioni televisive potrebbero fare qualcosa di buono per la umanità... E' esagerata questa espressione? Attenti che qui noi diciamo qualcosa di buono, solo “qualcosa”, e non diciamo faranno ma solamente potrebbero fare.
Endòre